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Giuseppe Merola promotore APS |
Ci appelliamo al nostro saggio Presidente Napolitano,
il nostro Padre di famiglia, la nostra unica guida (in questo Paese che
sembra la realizzazione dei migliori film di fantascienza economica) per chiedergli di Fare Presto: è allarme Sociale.
Ieri
sera a Servizio Pubblico un signore indignato si è scagliato contro la
povera Rosy Bindi dicendogli addirittura di muovere il d... dalla sedia ed
andar via.
Quell'ex imprenditore era stato chiamato alla
trasmissione per essere stato ripreso mentre lasciava una lettera nella
buca della posta di Grillo.
ARRABBIATISSIMO HA DETTO CHE MENTRE I PARTITI DISCUTONO, c'é gente che non può mettere il piatto in tavola.
Ormai È ALLARME SOCIALE, perché ha precisato che se Grillo fallisce, subito dopo ci sará "il movimento dei bastoni".
La pericolositá sociale si manifesta quando il popolo sta male.
Attenzione alle eco mediatiche come le trasmissioni politiche, viaggiano alla velocitá della luce.
Le famiglie più povere non ce la fanno più, i giovani disoccupati sono ormai al 40% degli attivi, le imprese chiudono a valanga.
L'errore
è essere entrati nella moneta unica, ma ormai ci siamo e ci dobbiamo restare.
Purtroppo chi l'ha deciso non ha
saputo prevedere il futuro economico e finanziario del nostro sistema Paese, ma solo agli effetti positivi immediati.
L'Italia non avrebbe dovuto entrare nell'Euro sia per l'enorme debito pubblico già esistente nel 2000, che per la grande evasione fiscale pari circa ad 1/3 del PIL- sia per la nostra struttura politica ed istituzionale "troppo macchinosa" per stare al passo con la crescita economica e sociale degli altri partners europei.
Oggi in periodo di crisi senza l'Euro, avremmo fatto come Obama,che ha chiesto al Congresso di innalzare il limite del debito pubblico, così facendo ha ridato fiato all'economia che adesso è in netta ripresa.
D'altronde il Giappone ha il debito pubblico 3 volte il PIL, e non ci sembra un'economia in declino.
Giuseppe Merola Associazione professionisti Sud L'associazione civile per la politica dell'agire
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