mercoledì 6 marzo 2013

Il famoso Seneca disse "Nessun vento è favorevole per il marinaio che non sa a quale porto vuol approdare"  in latino "Ignoranti quem portum petat nullus suus ventus est."

Questo monito é quanto mai attuale se lo riferiamo allo Stato italiano, alle imprese italiane, ai politici italiani e purtroppo anche a noi cittadini ed elettori.

Siamo un Paese allo sbando, non abbiamo una guida carismatica e credibile, non sappiamo quali settori potenziare per far crescere le nostre aziende, i politici non sanno se è meglio stare attenti alla sedia - in cui sono accomodati - o togliersi la benda e guardare alla realtà delle cose:

Per l'ennesima volta, e per l'ennesima tornata elettorale, mancano le idee, manca la discontinuità nei programmi politici, mancano le proposte politiche realizzabili per la crescita (o meglio ci sono ma sono senza copertura finanziaria) ed ogni leader o gruppo politico non sa dove battere la testa.
Con questo vuoto programmatico l'unica cosa che sanno fare bene  é scontrarsi, dividersi, parlare con i giornali.

Non importa se 2 nuclei familiari su 3 (fonte il sole 24 ore di oggi) con quello che guadagnano non riesce a coprire le spese della propria famiglia.

La contraddizione: sebbene non sappiano quali azioni strutturali intraprendere- per tirare la "Nave Italia" fuori dalla Tempesta - tutti i partiti vorrebbero salire al timone centrale.

Bersani, il leader di un grande partito, continua ad invocare il nome di Grillo, per sedersi sulla sedia di premier.

Grillo ubricato da tanta popolarità, appare divertito, come chi ha il mondo ai suoi piedi, come chi può riportatrici alle urne, rovinare Bersani, Berlusconi e Monti, e dare dictat ai parlamentari del suo gruppo, dove lui peró non si é candidato ... un pó gli brucerá!

Berlusconi, molto più in palla di un anno fa, sembra il piú determinato nella comprensione dei gravi problemi che il nostro Paese ha urgenza di risolvere, "non per far vivere di rendita i propri concittadini!!!" ma per scongiurare ciò che é successo alla Grecia, in cui le divisioni politiche hanno sfasciato l'economia e le finanze sia statali che private.

Monti per quanto odiato e criticato su alcune azioni politiche, comunque è riuscito a riportato il Paese ad un buon livello di credibilità finanziaria ed internazionale , sempre con i nostri soldi: ma è proprio per questo che chiediamo responsabilità alla classe politica:  "non vogliamo un nuovo crollo dell'Italia sui mercati finanziari". Lo spread comunque dopo le elezioni è salito a quota 330 punti circa, contro i 287 punti che aveva prima delle elezioni.

Bisogna AGIRE con fermezza; sono tanti i problemi da risolvere, che non si possono elencare, lo faremo nel prossimo articolo.

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